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Il birrario di Preston

il birraio di PrestonNella mia famiglia i libri Sellerio si comprano spessissimo.
Avremmo buone possibilità di essere possessori di un’ipotetica golden card nel caso venisse istituita una tessera fedeltà.

Camilleri e Montalbano sono entrati in casa nel 1994 con “La forma dell’acqua” e fedelmente, nonostante alcuni alti e bassi, ho letto ogni singolo romanzo con protagonista il Commissario di Vigata.
Per paura però di rimanere delusa, non mi sono mai cimentata negli altri romanzi scritti dallo stesso autore.

Poi ho letto che Simonetta Agnello Hornby, autrice che apprezzo moltissimo, consigliava la lettura de “Il birrario di Preston” così:
Chi ha il tempo di rileggere Camilleri tenendosi al corrente della sua produzione letteraria odierna- godra’ immensamente questo splendido racconto pre Montalbano, che a me lo ha rivelato come grandissimo scrittore.”

Mi sono fidata. E ho fatto bene.

Se il lettore riesce a scorporare Camilleri da Montalbano, si ritrova nelle pieghe di un bel romanzo storico, intelligente, sottile, ironico e davvero ben scritto.

Il riassunto dell’ingegnere: incidenti e tumulti conseguenti alla decisione da parte del prefetto di Caltanissetta nel 1875, prefetto di origine toscana, d’inaugurare il nuovo teatro con l’opera lirica “Il birraio di Preston”, scialbo melodramma inviso ai siciliani forse ancor più di quel rappresentante governativo “forestiero”.

Il Birraio di Preston – Andrea Camilleri – Sellerio Editore

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