Uomini diversi che vivono in due paesi geograficamente e climaticamente lontani, eppure con alcune affinità che permettono ad ambedue di entrare, senza alcuna difficoltà, nella mia personale classifica dei poliziotti buoni.
Entrambi non più giovani, sono uomini arguti, colti, astuti quanto basta, sottili conoscitori dell’animo umano e sensibili loro stessi a ciò che li circonda: l’ispettore Morse forse un po’ più del suo piccolo mondo, il commissario Montalbano si spinge a riflessioni sociali più ampie.
Entrambi affascinati dai piaceri della carne: sia che riguardino l’universo femminile o quelli di gola, con il distinguo che Morse ama bere, mentre Montalbano ama mangiare.
Affiancati da un collaboratore più concreto e di pensiero più lineare con una situazione famigliare-sentimentale stabile e rassicurante che bilancia una modalità operativa, spesso ai limiti del lecito, che li rende insopportabili ai colleghi.
Sono delle belle persone, affidabili e rassicuranti e sono ormai miei amici.
Ho appena finito “L’ispettore Morse e le morti di Jericho” di Colin Dexter e “Un covo di vipere” di Andrea Camilleri – entrambi editi da Sellerio
Adoro camilleri, ma quest’ultimo non l’ho ancora letto!
Luna
Secondo me è uno dei Montalbano migliore degli ultimi anni